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LO FACEVO ANCH’IO – Anteprima spettacolo

LO FACEVO ANCH’IO – Anteprima spettacolo

Nell’immaginario comune sono moltissime le opere di arte contemporanea che innescano
come reazione la frase: “Ma questo lo facevo anch’io!”. L’elenco sarebbe infinito e include
manufatti appartenenti a correnti artistiche molto diverse tra loro: la banana di Maurizio
Cattelan, l’orinatoio di Duchamp, i tagli di Lucio Fontana, i quadri bianchi di Robert
Ryman… Dalla Biennale 1978 con Alberto Sordi all’imitazione di Marina Abramovic da
parte di Virginia Raffaele, l’arte contemporanea è stata sbeffeggiata e incompresa per oltre
mezzo secolo.

 

Lo spettacolo “Lo facevo anch’io”, scritto per noi da Alberto Rizzi (Ippogrifo Produzioni),
parte proprio dall’assunto del titolo per provare a conoscere l’universo misterioso dell’arte
contemporanea. Alberto e Valeria si trovano a discutere di Monet e Banksy, Michelangelo
e Pollock (e molti molti altri), prendendo posizioni opposte: lui non capisce l’arte
contemporanea, lei invece ne è affascinata.

Lo spettacolo, trattando questo argomento, non può che procedere per quadri: la realtà
della narrazione si alterna a visioni ironiche, grottesche e poetiche, che sviluppano i temi
affrontati dai due protagonisti. “Lo facevo anch’io” è una cavalcata nel mondo dell’arte che
parte dalle prime incisioni rupestri e giunge al mondo della crypto art, per arrivare alla
conclusione che è il Tempo l’unico possibile giudice della produzione artistica dell’umanità.

Mantenendo sempre un tono leggero e divertito, lo spettacolo ci ricorda che, come scrive
con il neon l’artista Maurizio Vannucci: “All art has been contemporary”.

 

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